martedì 9 settembre 2008

Metafora

Il primo periodo della mia vita può essere visto come una piccola stanza in cui io, seduto ad un tavolo, giocavo a dadi.
Problemi di ogni tipo, giocatori che non mi aggradavano o disturbi esterni non mi hanno mai impedito di rimanere seduto a quel tavolo e giocare.
Vedevo quella Magia che mi ha impegnato per molto tempo, e per cui gli amici a cui lo dicevano mi prendevano per scemo.

Ho cominciato a lavorare, ho avuto problemi fisici e non, e ad un tratto mi sono scoperto troppo grande per rimanere seduto e continuare a sognare. Mi sono alzato, e sono uscito da quella stanza, solo per scoprire che tutto è troppo maledettamente difficile, senza quei dadi.

Non si è mai troppo vecchi per sedersi e sognare, ma rimanere troppo lontani da quella stanza potrebbe farvela dimenticare.
Basta entrare ogni tanto, andare a quel tavolo e passare qualche ora a sognare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

C'era una volta una stellina che vagava allegra e luminosa per lo spazio.
Un bel giorno illuminò un piccolo pianeta che dormiva russando. Rimase a fissarlo per un pò, incantata da quel respiro così profondo e rumoroso.
Il calore e la luce della stellina riscaldarono il pianeta che si svegliò con un grande sbadiglio, La stellina si presentò e i due cominciarono a chiacchierare.
Lui rimase incantato dalla luce e dall'allegria che emanava la piccola stella mentre lei era rapita da ciò che il pianeta raccontava, lui che sembrava saper tutto dell'intero universo.
Stettero ore ed ore a chiacchierare.
Ma che dico ore? Passarono giorni insieme e la stellina lo illuminava riportando la vita in tante piccole cose e lui la istruiva su come andava il mondo.
Il tempo passava e la stellina sapeva sempre più cose mentre il pianeta diventava sempre più bello, sempre più vivo. Tutti gli altri pianeti e le comete che passavano lo riempivano di complimenti:
"come sei bello!" - "oggi hai una luce davvero meravigliosa!"...
E così successe che a poco a poco il pianeta si stancò della stellina e divenne attento solo a se stesso. Divenne vanitoso dimenticando che doveva la sua bellezza solo al calore della piccolina cominciando a trascurarla.Un giorno che lei chiese un pò di attenzione, scocciato, la mandò via.
La stellina piangendo se ne andò, cercando di capire dove avesse sbagliato, se fosse stato un errore chiedere tutte quelle attenzioni e scocciare il signor pianeta. Intanto che piangeva si allontanava sempre di più, sempre di più, sempre di più fin quando le lacrime non finirono e le rimasero solo le tante cose che aveva imparato e tutta la sua luce.
Con un pò di pazienza sarebbe tornata anche l'allegria.

E il pianeta?
Non ne abbiamo più notizie, nel nostro cielo non s'è più visto ma a voi tutti la libertà d'immaginarlo come più v'aggrada.

Il Santo ha detto...

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